Oggi, mercoledì 21 febbraio, è uscito l’articolo su La Nazione – Prato che parla del nostro Astrovigorè, un accessorio per macchinari che abbiamo inventato e che brevetteremo per creare dei bellissimi tessuti con un’infinita serie di variazioni cromatiche e con diverse combinazioni di tessuto.
PRENDETE un imprenditore, un tecnico e un ingegnere, fateli lavorare su un’idea innovativa e alla fine otterrete un macchinario che potrebbe rivoluzionare il modo di fare filati e tessuti fantasia. Questa ricetta ha funzionato con Giacinto Gelli, titolare di Fil-3, Lucio Nocentini, prodotto del glorioso Buzzi anni ’60, e Riccardo Magnolfi, che ha mescolato il futuro dei computer con la tradizione di ingranaggi e filature. E’ nato così Astrovigorè, un macchinario da applicare su ogni tipo di assortimento che, dopo quasi quattro anni di studio, ricerca e prove, ha iniziato il tortuoso cammino verso il brevetto, già richiesto e atteso per l’estate. La base di partenza è la cardatura, patrimonio storico del distretto pratese ma non per questo ancorata al passato: i tre ideatori di Astrovigorè hanno pensato ad un accessorio per migliorarla, soprattutto in qualità e fantasia e l’ispirazione è arrivata guardando la creatività della natura sulla Vinicunca, la montagna peruviana sulla quale sedimenti di pietre e minerali naturali hanno creato striature di sette colori diversi. L’OBIETTIVO è stato creare un macchinario capace di realizzare un filo a più colori che portasse alla creazione di tessuti fantasia con una gamma infinita ed i primi campioni hanno fatto capire che la cosa era fattibile. Passo dopo passo il cammino ha trovato una conclusione con l’accessorio creato interamente in un’officina pratese e applicato per le prove definitive su un assortimento di una filatura, anche questa pratese: Astrovigorè non è ancora al 100% delle potenzialità ma i ‘cannelli’ creati hanno proprio l’aspetto di un’aurora boreale. «Questo accessorio – dice Giacinto Gelli, che con la Fil-3 brevetterà Astrovigorè – potrebbe cambiare il modo di produrre tessuti fantasia. Possono essere prodotte strisce di grandezza variabile ed anche di materiale diverso, abbinando ad esempio alpaca, mohair, bottonato e acrilico. L’accessorio è sviluppabile per più macchinari e adatto ad assortimenti di tutte le grandezze. Per ora pensiamo ad un prodotto per tessitura ma si può fare anche per maglieria ed essendo un articolo non basico, con caratteristiche di variazione per effetti cromatici e disunitezza, la fascia di riferimento è medio-alta». Tutto è gestito da un sistema computerizzato sviluppato da Magnolfi ed è frutto di un lavoro sul quale l’investimento, in termini di tempo e di denaro, è stato molto corposo: dopo l’estate e l’arrivo del brevetto Astrovigorè diventerà realtà a tutti gli effetti e toccherà al distretto pratese, ma non solo, valutarne potenzialità e resa.
Matteo Grazzini
Di seguito il link web dell’articolo: Filo multicolore, nasce il brevetto del futuro!