Abbiamo appreso con soddisfazione, attraverso il comunicato diffuso da ASTRI, della recente sentenza della Corte dei Conti in sede d’appello riguardante la vicenda del laboratorio Buzzilab. La Corte ha riformato la sentenza di primo grado che aveva condannato il prof. Serniotti, riconoscendone invece l’assenza di responsabilità, così come quella dei professori Bartolini e Borgiotti e della dott.ssa Marradi.
Una decisione che restituisce serenità alle persone coinvolte e che, implicitamente, conferma la correttezza delle posizioni espresse sin dall’inizio.
Come fil-3, accogliamo positivamente questa sentenza e riconosciamo il valore del lavoro svolto da tutti nel seguire con costanza e determinazione questa complessa vicenda.
Allo stesso tempo, non possiamo non osservare che – a distanza di anni – non ci è ancora del tutto chiaro perché il Buzzilab fu chiuso. Comprendiamo che, nel tempo, l’attività del laboratorio si fosse orientata più verso servizi rivolti all’esterno che verso un utilizzo didattico diretto da parte degli studenti, in particolare per l’apprendimento pratico sull’uso di macchinari avanzati.
Ma anche in quella configurazione, il Buzzilab rimaneva un esempio concreto di scuola aperta al territorio e al mondo del lavoro, in linea con la vocazione tecnica e professionale che spesso auspichiamo per la scuola pubblica.
È dunque con uno sguardo positivo che accogliamo questa tappa importante, nella speranza che possa contribuire a una riflessione più ampia sul valore dei laboratori scolastici, anche attraverso esperienze come quella del Buzzilab.
Restiamo attenti agli sviluppi futuri, anche alla luce delle considerazioni dell’avv. Aldo Godi, che ha seguito l’intera vicenda sin dall’inizio e non esclude ulteriori approfondimenti giuridici.