L’intervista del nostro Giacinto Gelli sull’ultimo numero de La Spola:
Il lavoro è tornato, le consegne si allungano, le filature non si trovano. Tra i tante effetti del post pandemia c’è anche un freno forse inatteso ad una ripresa che si è manifestato in tutta la sua essenza tra la necessità di materie prime e gli ordini da evadere. “I nostri prodotti, come ad esempio i filati a fuso capo o i pettinati da stoppino, hanno molta richiesta – dice Giacinto Gelli, AD di Fil-3 – ma le consegne sono a quattro o cinque settimane, contro le tre che al massimo occorrevano in precedenza. E noi non siano neanche quelli con i tempi più lunghi, visto che per le materie prime ci siamo approvvigionati da tempo, ma il problema è trovare chi fa la lavorazione, tra filature e roccature“.
L’inizio del 2022 è stato ottimo, ma proprio in virtù di questo nuovo scenario, sui mesi estivi qualche incertezza rimane: “A marzo abbiamo avuto un boom — continua Gelli — anche con proposte sul cardato e il pettinato. Dalla Cina sta arrivando meno materiale per il pronto moda e sono fiducioso per settembre ottobre“.
Altro tema da affrontare, nolenti o volenti, quello dell’aumento dei costi dell’energia e di conseguenza dei listini: “Tra gas, energia elettrica e materie prime anche noi abbiano dovuto adeguare i prezzi – spiega ancora l’amministratore dell’azienda di Montemurlo che ha fatto una fiera a Istanbul e parteciperà a Filo con alcune novità per la collezione estiva — ma i clienti hanno capito e nessuno ha risposto negativamente. Sulle materie prime non è tanto un discorso di lana o seta, quanto di poliestere e nylon, che adesso costano molto più di prima”.
Poi le certificazioni, un po’ croce e molto delizia in casa Fil-3: “‘Noi proseguiamo nel nostro cammino in modo convinto – conclude Gelli – ma a volte sembra di essere a fare il gioco dell’oca. Sembriamo arrivati al traguardo ci tocca ripartire quasi da capo. Bisogna che chi ci rappresenta a livello di associazione si batta per facilitare le cose e snellire la burocrazia.“