“Presenza APEOs nei materiali riciclati: una indagine di ASTRI conferma che gli attuali limiti sono difficili da raggiungere.
Corrisponde a 100ppm (parti per milione) il limite massimo di presenza di APEOS consentito dalla normativa REACH: un risultato quasi impossibile da raggiungere utilizzando una percentuale di materiale rigenerato superiore al 60%. Lo conferma una indagine informale realizzata da ASTRI: sono stati presi i campioni di tessuto di alcuni soci e sono state effettuate le analisi in tre diversi laboratori. I risultati sono stati sorprendenti: innanzitutto i tre laboratori hanno riportato risultati sensibilmente diversi sugli stessi campioni. Su uno stesso campione di materiale un laboratorio ha individuato 149ppm di APEOS, un altro 470ppm, il terzo 1100ppm.
Tutti ampiamente sopra il limite di 100 consentito dalla legge, ma preoccupano anche le differenze riscontrate nei risultati. Astri ha analizzato 18 diversi campioni di tessuto, di colori e composizioni diverse. All’aumentare della percentuale di lana o di cashmere rigenerato utilizzato, aumenta anche il livello degli APEOS.Gli APEOS (o Alchilfenoli etossilati) costituiscono una vastissima categoria di tensioattivi non ionici, caratterizzati da ottime performance, sia come detergenti, sia come emulsionanti e disperdenti. Per molto tempo sono stati utilizzati per il lavaggio della lana, per renderla più morbida, ed è quindi normale che siano ampiamente presenti all’interno dei materiali da rigenerare. Recenti studi dimostrano che, se disciolti in acqua, possono essere responsabili del fenomeno della femminilizzazione dei pesci, con un forte impatto sulla sopravvivenza della fauna marina. Ma ad oggi nessuno studio dimostra se e come queste sostanze di disperdono in acqua con il lavaggio dei capi.
La normativa REACH prevede che siano esonerati dal limite di 100ppm solo i prodotti tessili interamente riciclati: per questo qualche mese fa ASTRI ha consigliato ai soci di far presente ai propri clienti che il limite non è applicabile se il prodotto è interamente riciclato e se è previsto il lavaggio a secco e non in acqua. Una soluzione che segue la ratio della norma, ma che non tutti i clienti accettano.L’indagine di ASTRI descrive un panorama ancora più complicato, di totale incertezza: non solo il limite di 100ppm è praticamente irraggiungibile, ma si tratta anche di valori difficili da verificare con analisi di laboratorio.
Confindustria Toscana Nord ha avviato uno studio su questo tema, che speriamo potrà chiarire la situazione e dare al settore gli strumenti per ottenere anche un cambiamento normativo.“