Magnolfi: I miei 80 anni di successi«Ora brevetto la macchina dei sogni»
Sempre sulla breccia del tessile. ‘Come? È il segreto di Pulcinella’
Ne compie 80 domani l’altro martedì, ma lui, sulla breccia con l’entusiasmo di quando nel 1984 decise di tuffarsi nel tessile, non vuole nemmeno gli sia ricordato. Un uomo è vecchio solo quando i rimpianti superano i sogni. Lui rimpianti non ne ha e scruta il domani con impegno costante, consapevole che da giovani si guarda bene e da anziani si guarda lontano. Rodolfo Magnolfi, presidente della Fil-3, una delle più fiorenti ditte di stock service con disponibilità immediata di filati creata insieme al socio Edo Gelli, incastonata nel dedalo dell’area montemurlese, mantiene la stessa filosofia di lavoro che ne ha fatto uno dei più belli esempi sopravvissuti allo tsunami del tessile, ieri 500 filature oggi un centinaio. Fisico esile, mente lucidissima, spiega il suo mondo in tre parole col realismo del pratese pane al pane e vino al vino: «Ci siamo sempre proposti di fare il passo secondo la gamba senza bilanci in rosso, stabilendo stipendi regolari e divisione degli utili solo quando lo consentivano le risorse».
Mai tentati dal godimento e svelto?
«Molti anni fa ci disponemmo all’acquisto di due Mercedes; riflettemmo e stabilimmo che non era il tempo di buttarsi in fuori»
Finché Mercedes non fu più chimera.
«Ne comprammo due quando cominciammo ad essere accreditati di un rating 1 A di massima affidabilità che persiste ancor oggi. L’allora concessionario Fineschi strabuzzò gli occhi di fronte al pagamento sonanti e bussanti».
Gli sviluppi?
«Allargata la produzione di filati a tutta Italia secondo il criterio di celerità e varietà. Contiamo anche su una nostra macchina dei sogni in via di brevetto».
A chi crede nei sogni, basta un gradino per raggiungere le stelle
«Si tratta in questo caso di un’aspettativa realistica attraverso un macchinario capace di realizzare un filo a più colori, consentendo tessuti fantasia con una gamma infinita di effetti, costruito in un’officina pratese in collaborazione con un altra azienda locale che ha realizzato l’elettronica di controllo».
Rapporti di lavoro col rampante sistema cinese?
«Preferiamo quelli con i connazionali: sonni tranquilli e produzione di qualità».
Alla sua età si affronta il riposo corno ristoro della niente.
«Non abbiamo mai cercato di aggiungere più anni alla nostra vita, ma più vita agli anni, anche se la gestione oggi è quasi interamente passata ai miei figli e ai figli del socio originario Edo Gelli, ai quali va la mia gratitudine per essere rimasti con me, anche se mi danno talvolta dell’antidiluviano: molte aziende non hanno avuto ricambi generazionali e sono crollate, la nostra è progredita, coinvolgendo anche mio figlio Riccardo, ingegnere elettronico convertitosi al tessile».
Come ha convinto l suoi a restare nel tessile?
«Ragazzi sono di ciccia – gli ho detto – prima o poi finisco. Imparate a sfacchinare, non si avanza verso l’inverno a forza di primavere. I miei figli e i figli del mio socio, il compianto Edo Gelli deceduto nel 2013, hanno avvertito l’orgoglio di un’impresa importante, continuando la collaborazione con i nostri fornitori alcuni dei quali sono con noi dai tempi della nascita della ditta».
Il segreto del successo?
«Prima era nella lavorazione. Ora i margini sono ridotti; la risorsa fondamentale diventano i pagamenti a breve termine con contrattazione facilitata e acquisti oculati. E’ il segreto di Pulcinella, ma da 34 anni Pulcinella ci ha dato ragione». Immarcescibile Rodolfo.Roberto Baldi