L’impegno scritto di 30 aziende: «Salderemo tutti i fornitori»

L’articolo de Il Tirreno che racconta il nostro impegno e quello di altre 29 aziende tessili pratesi, meglio definito come “un impegno etico per la sussistenza del distretto”.

“Il “manifesto etico” di un gruppo di tintorie, rifinizioni, lanifici e altre imprese: «Onoreremo gli accordi, c’è in ballo la sussistenza del distretto tessile pratese»

Nome, cognome e firma. Verba volant, scripta manent. Sono quelli che ci mettono la faccia e su cui è possibile mettere la mano sul fuoco quando si parla di fatture di pagamento. Sono la parte sana del distretto pratese, quelli che mai speculerebbero sull’emergenza per non saldare i fornitori. Tintorie, rifinizioni, lavorazioni, lavanderie industriali, produttori di filati e tessuti. Trenta imprenditori sono i primi firmatari di una lettera d’intenti che rappresenta, si legge fin dalle prime righe, «un impegno etico per la sussistenza del distretto tessile pratese». Un manifesto di lealtà e correttezza nei rapporti di filiera che mette nero bianco l’impegno ad onorare gli accordi di pagamento, soprattutto in vista delle scadenze di metà aprile. Le decine e decine di insoluti arrivate a fine marzo hanno fatto già tremare i polsi ai terzisti, gli anelli più deboli della filiera. Stefano Betti, presidente di Prato Futura e titolare del Vaporizzo Lia, ne avuti quattro.

La prova di lealtà si vedrà a fine aprile. Insieme a Riccardo Matteini del Gruppo Colle e a Giovanni Santi della Beste, Betti è uno dei promotori dell’appello. «Non ci stiamo a questo gioco al massacro, non ci stiamo a questo sciacallaggio – tuona Betti – Perché di questo si parla se non viene pagata a marzo una merce consegnata a dicembre». A Prato questo meccanismo “velenoso” rischia di rompere la catena della filiera fatta di tanti pezzetti. Chi firma la lettera – si legge – «s’impegna a mantenere inalterato il flusso dei pagamenti verso tutti i fornitori, specie verso coloro che appartengono al distretto così da non alterare e aggravare la liquidità disponibile per ciascuna impresa». Guai inoltre a «utilizzare in modo pretestuoso argomentazioni di carattere commerciale come mancati introiti da clienti morosi; argomentazioni di carattere legale come lo stato di necessità o cause di forza maggiore oppure altre motivazioni per dilazionare e quindi procrastinare il corretto flusso di pagamenti a fronte di impegni preesistenti». Insomma, il fatto che un brand non paghi il lanificio non può essere una scusa perché quest’ultimo lasci a bocca asciutta il tessitore. Certo, la crisi di liquidità morde tutti. Per questo il terzo punto della lettera impegna «a fare tutto quanto il possibile per dotare l’azienda della liquidità necessaria a garantire la continuità delle proprie operazioni aziendali e della filiera pratese».

Ovvero, rivolgersi al canale bancario per provare ad attivare tutti i sostegni per le imprese. Molte si sono impegnate ad anticipare la cassa integrazione ai lavoratori senza aspettare il pagamento dell’Inps.Il fantasma degli insoluti entra anche in casa Confartigianato. Per monitorare l’andamento dei pagamenti, l’associazione ha lanciato un sondaggio su un campione di imprese che si trasformerà in un vero e proprio osservatorio permanente. Le aziende sono invitate a segnalare i casi più gravi scrivendo alla mail insolvenze@prato.confartigianato.it. «Non pagare ora le lavorazioni significa solo volersi approfittare della situazione: i pagamenti di oggi sono relativi a produzione di dicembre e gennaio, in periodo di non emergenza», incalza il presidente regionale di Confartigianato Moda Moreno Vignolini. Si mobilita anche Cna Toscana Centro, in particolare il comparto degli installatori. «Dedichiamo tutto il nostro impegno anche nell’emergenza – ricorda Simone Gualandi – Ma chiediamo rispetto nelle scadenze di pagamento».

I PRIMI TRENTA FIRMATARI
Ecco il nucleo dei primi trenta firmatari della lettera d’intenti per la sopravvivenza del distretto pratese ai quali si aggiungeranno oggi altri nomi. Si tratta di Progetto Lana, Nuove Fibre, Sneider Biella, Gruppo Colle, Beste, Luilor, Azeta filati, Fonte Spa, Dykem, Vaporizzo Lia, F.lli Pratesi, Rifinizione Alan, Lanificio Texco, Bellandi spa, Fil3Filpucci spa, Linsieme filati, Vignali spa, Pinori Filati, Omega Filati, Rifinizione Banelli, Pontetorto spa, Albini Pitigliani, Lanificio Balli, Manifattura Tessile Risaliti, Fortex spa, Intespra spa, Toscochimica, Lineaesse Tessuti.

di MARIA LARDARA
Il Tirreno – Prato