Il 3 Febbraio entrerà in vigore la restrizione, di cui avevamo già parlato, che limita la quantità di Apeos a 100 ppm per tutti quegli articoli non prodotti con materie prime interamente riciclate.
Questa restrizione crea non poche difficoltà, dato che, ad oggi, esistono ancora prodotti riciclati che gravitano intorno ai 400 ppm.
Come sappiamo, la gestione tecnica del vincolo risulta superabile in due casi: con una produzione basata al 100% su fibre di riciclo, o con una destinazione d’uso dei prodotti che escluda il lavaggio in acqua.
Dopo l’appello lanciato da diversi di noi, i ministeri hanno confermato il loro interesse in merito all’argomento, ricordando anche le complicazioni che ne derivano, quali complessità e lunghezza del processo di modifica.
Ma non basta.
Confindustria sta quindi valutando di far svolgere uno studio riguardante il comportamento delle fibre di lana, a dimostrazione della loro capacità di “legarsi” agli Apeos e di impedirne il rilascio in acqua, eliminando il il problema della soglia limite e agevolando tutti i produttori.
Data la situazione economica del settore, la speranza è che l’intento di Confindustria diventi realtà, dando la possibilità a tutti quanti di tirare un sospiro di sollievo.